Ben Stiller (New York, 1965) se l’è presa decisamente comoda. Dopo avere annunciato, nel 2010, che il pubblico avrebbe visto il ritorno di Derek Zoolander, il progetto cinematografico sta prendendo corpo soltanto adesso, a 15 anni di distanza dal primo episodio che ha incassato 45 milioni di dollari. Dopo la conferma di Penelope Cruz, arriva anche quella di Christine Taylor, moglie di Ben Stiller, vestirà ancora i panni di Matilda Jeffries. Rivedremo anche Will Ferrell nei panni di Mugatu e Owen Wilson in quelli di Hansel McDonald.
Ben Stiller ha già dichiarato che, per concentrarsi meglio sul ruolo, vestirà il doppio cappello dell’attore e del produttore (insieme a Stuart Cornfeld) lasciando, per il nuovo film, la regia a Justin Theroux, fidanzato di Jennifer Aniston. Nel film Derek Zoolander, lontano dalle passerelle delle sfilate da 10 anni, alterna la sua vita tra il figlio e una scuola per modelli che ha aperto, nel tentativo di superare il distacco dal mondo dell’haute couture che ormai ha dimenticato sia lui sia l’eterno rivale McDonald (Owen Wilson).
La trama, così come l’evoluzione delle vite degli altri personaggi, restano segrete per volere dello stesso Stiller. Quello che si può immaginare è che il film non toccherà – tra realtà e finzione – temi complessi come quello del lavoro minorile che ha indignato Malesia e Singapore, paesi nei quali la prima pellicola è stata messa al bando. Oltre a questo incidente “diplomatico” il film Zoolander è entrato nelle pagine di cronaca giudiziaria con l’accusa di plagio mossa dallo scrittore Bret Easton Ellis che ha ritenuto, a ragione, che il copione ricalcasse troppo la trama del suo libro Glamorama (1998). Non si è arrivati mai in aula perché attore e convenuti hanno trovato un accordo extra-giudiziale che prevede, tra le altre cose, il massimo riserbo sull’aspetto economico utile a fare sotterrare l’ascia. La fase di preproduzione è ormai finita, ora spazio alle macchine da presa che dovrebbero restare accese da marzo a giugno per poi assegnare la distribuzione della pellicola alla Paramount.
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